La cultura
dell'incontro

Non c’era più nulla da sperare, poi con l’ozono…

«Per ben due volte la responsabile del reparto mi ha detto che non c’era più niente da fare, e che era pronta ad accompagnare la paziente con la morfina verso l’esito finale…». 

«La dottoressa era innervosita dalla mia richiesta di fare un ultimo tentativo con l’ossigeno ozono terapia, in applicazione del protocollo compassionevole concesso ai malati in fin di vita. Eppure, se non fosse stato per quella richiesta, oggi non saremmo qui a parlare e ci sarebbe stata un’altra persona deceduta per Covid…».

Così racconta il dott. Francesco Nessi, ex coniuge della paziente. 

Il Covid ha colpito duramente la famiglia Nessi. Lui positivo al Covid a novembre, poi i suoceri, la cognata, il marito della cognata… tutti malati, ed alcuni di essi deceduti.

«Uno sceneggiatore di film dell’orrore non avrebbe potuto immaginare una storia più drammatica», ha commentato il dott. Nessi.

Quando sembrava che non potesse esservi di peggio, la sua ex moglie, la signora Maria di 63 anni, è risultata anch’essa positiva al Covid: la sua saturazione di ossigeno è scesa rapidamente a 77 (la normalità è di 97 e più), per cui si è reso necessario il suo ricovero presso l’Ospedale Valduce di Como, dove si è aggravata ed è stata portata in terapia intensiva. Dopo due settimane sembrava che stesse migliorando e l’hanno risvegliata, ma poi vi è stato un nuovo peggioramento.

È a quel punto che la responsabile del reparto ha comunicato al dott. Nessi che non c’era più nulla da fare, e che lei era pronta ad accompagnare la signora nel suo ultimo viaggio.

Ma il dott. Nessi non si è dato per vinto. Già nei giorni in cui la ex moglie era in terapia intensiva aveva chiesto consiglio a diversi medici per cercare una terapia in grado di aiutare la signora nella cura e nella guarigione. In particolare, aveva parlato con il dott. Paolo Barone, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione del principale ospedale della provincia di Como: il Sant’Anna di San Fermo della Battaglia.

Avvertito della gravità della situazione, il dott. Barone aveva consigliato di utilizzare con urgenza l’ossigeno ozono terapia, dichiarandosi disponibile lui stesso ad andare all’Ospedale Valduce al fine di praticare la terapia all’ozono alla signora

Il dott. Barone conosce e pratica l’ozonoterapia da anni, sebbene il Comitato etico non l’avesse ancora autorizzato ad applicare tale soluzione terapeutica ai malati di Covid.

Da quel momento, con rinnovata energia, il dott. Nessi si è impegnato a superare tutti gli ostacoli burocratici al fine di poter sottoporre la signora alla terapia all’ozono.

Nel frattempo il dott. Barone si era messo in contatto con il prof. Marianno Franzini, Presidente internazionale della SIOOT (Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia), spiegandogli l’urgenza e chiedendogli aiuto per tentare di salvare la vita alla signora.

Mentre la responsabile del reparto aveva detto, per la seconda volta, al dott. Nessi che il tempo stringeva e che lei era pronta ad accompagnare la signora verso la fine.

Data l’urgenza, nel giro di 24 ore il prof. Franzini e il dott. Emanuele Franchi si sono dati appuntamento sabato 10 aprile a Como, dinanzi all’Ospedale Valduce, per poter praticare alla signora l’ossigeno ozono terapia, grazie al protocollo compassionevole.

Il dott. Emanuele Franchi è un medico chirurgo Responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia A presso l’Istituto Clinico Villa Aprica di Como. Membro della SIOOT, pratica l’ozonoterapia da oltre un decennio.

Ha raccontato Nessi che, nonostante fosse stato accettato il protocollo compassionevole, vi erano altri problemi burocratici che sembravano insormontabili, ma alla fine il dott. Franchi era stato autorizzato a praticare l’ossigeno ozono terapia alla paziente in fin di vita.

Nella giornata di sabato, e poi ancora domenica, lunedì, martedì e mercoledì, sono state praticate alla signora due grandi autoemoinfusioni giornaliere di ossigeno ozono.

L’effetto è stato immediato. Già la domenica la signora aveva recuperato valori accettabili di saturazione dell’ossigeno; nei giorni successivi si è avuto un miglioramento costante; a metà settimana la Tac ai polmoni ha rivelato che la maggior parte dei focolai virali si erano dissolti.

Tra l’incredulità dei medici responsabili del reparto, la signora, che stava per essere accompagnata a morte, si è ripresa completamente: i suoi parametri vitali si sono normalizzati ed è guarita dal Covid.

Per la gioia di tutti, del dott. Nessi, dei figli e dei parenti, il giorno 24 maggio la paziente è stata trasferita in un’altra unità sanitaria per la riabilitazione. 

L’ozono ha salvato un’altra vita che il Covid stava divorando.

In conclusione di questa storia, il dott. Nessi ha voluto ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per salvare la vita alla signora Maria, ed in particolare il prof. Franzini e il dott. Franchi.

Il prof. Franzini che, nel giro di poche ore, è partito da Gorle e si è recato a Como, dove ha risolto tutti i problemi burocratici che impedivano di applicare l’ozonoterapia alla paziente in fin di vita; il dott. Franchi che non ha esitato ad andare di sabato, di domenica, e ogni giorno dopo il lavoro, ad assistere e praticare l’ossigeno ozono alla signora.

Ha raccontato Nessi che il dott. Franchi non solo ha svolto questo lavoro gratuitamente, ma ha addirittura sostenuto le spese per le sacche del sangue e l’uso della macchina erogatrice di ozono.

Prima di questa vicenda, tutti in ospedale erano scettici sull’utilizzo dell’ossigeno ozono terapia, e sono rimasti ancora più stupiti quando hanno visto che l’intera opera di assistenza è stata fornita gratuitamente.

«Per questo motivo – ha concluso il dott. Nessi – inviterei i Comitati etici ad essere più aperti e disponibili nel praticare una innovazione come quella dell’ozonoterapia. Capisco le difficoltà e la situazione di emergenza per la pandemia, ma bisognerebbe essere più aperti nel favorire innovazioni che portano beneficio alle persone che hanno bisogno di cure. Anche perché i buoni risultati portano beneficio a tutti: ai medici, ai pazienti e anche ai Comitati etici».

Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
www.orbisphera.org


PER SAPERNE DI PIÙ, LEGGI I LIBRI:

Antonio Gaspari, “Ozono: una cura per la vita”

Antonio Gaspari, “Ozono solidale: una rivoluzione!”

28 maggio 2021 Indietro

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