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Ruolo e formazione dei catechisti

Il 10 maggio scorso Papa Francesco ha pubblicato la Lettera Apostolica in forma di Motu proprio “Antiquum ministerium”, con la quale viene istituito il Ministero del Catechista. 

Si tratta di un atto che rilancia, rinnova e qualifica la spinta missionaria dei laici e dei catechisti nella Chiesa universale. 

Per cercare di meglio comprendere di cosa si tratta e soprattutto per vedere quali iniziative di formazione verranno promosse per far conoscere il catechismo della Chiesa cattolica, abbiamo intervistato il salesiano don Antonino Romano, attuale Rettore del Santuario Diocesano di Maria Ausiliatrice in Alì Terme (ME). 

Don Antonino Romano è Professore Ordinario di Catechetica all’Istituto Teologico San Tommaso di Messina, Aggregato alla Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana; Direttore del Centro di pedagogia religiosa “G. Cravotta”; Direttore dell’Osservatorio catechistico nazionale; Direttore della rivista “Catechesi. Nuova serie”; Coordinatore dell’Osservatorio Mediterraneo della Gioventù; Direttore del Master universitario in “Catechesi liturgica. Musica, arte sacra e turismo religioso”; Membro ordinario dell’Equipe Europea di Catechesi.

Cosa pensa della Lettera Apostolica in forma di Motu proprio “Antiquum ministerium”?

Il documento papale conferma la tendenza dell’insegnamento magisteriale espresso nel Direttorio per la catechesi del 2020. Le prospettive teologiche che lo sottendono sono fondate sul magistero ecclesiologico e pastorale del Concilio Vaticano II. Inoltre, lo stesso titolo del documento è emblematico perché pone fine a una serie di questioni storiche e teologiche circa la ministerialità del catechista, riconoscendo che questo ministero risale alle origini del cristianesimo, come attesta s. Agostino nel “De catechizandis rudibus” (400 ca). 

Quest’aspetto è molto importante su una triplice prospettiva: dottrinale, carismatica e pastorale. Dal punto di vista dottrinale, il richiamo alle antiche origini del ministero del catechista non costituisce una semplice evocazione del passato per fini celebrativi o altro. Per capire l’importanza dottrinale si deve fare riferimento all’espressione latina “semper et ubique” che rappresenta una sorta di bussola per orientarsi nel mare magnum delle verità di fede; con l’avverbio “semper” si indica che una verità dottrinale ha una durata lunghissima cioè inizia con la rivelazione storica di Gesù ai suoi discepoli e giunge fino ai nostri giorni; mentre con l’espressione “ubique” si indica che tutte le comunità ecclesiali a livello ecumenico hanno professato una verità dottrinale. 

Per il caso del ministero del catechista non ci troviamo assolutamente di fronte a un dogma di fede, tuttavia il suo riconoscimento è antico (“semper”) e comune alle varie esperienze ecclesiali (“ubique”). 

Il Motu proprio, inoltre, ha una valenza giuridica per il fatto che implica anche il cambiamento delle norme canoniche come si evince dalla formula solenne: «Pertanto, dopo aver ponderato ogni aspetto, in forza dell’autorità apostolica istituisco il ministero laicale di Catechista». 

Nel suo insieme, il documento è molto breve (11 numeri), ma è conciso per completezza dottrinale e per chiarezza catechetica. I primi numeri (1-4) sintetizzano l’aspetto storico-dottrinale; i numeri centrali (5-8a) precisano le dimensioni ecclesiologiche e pastorali; il numero 8b determina il peso canonico-giuridico; i numeri 9-11 concludono dal punto di vista pastorale l’iter organizzativo che dovrà coinvolgere le Chiese particolari. 

Nella conferenza stampa di presentazione del documento, Mons. Rino Fisichella ha ricordato che il documento è stato preparato con 5 anni di riflessione e ricerca. Questa informazione è molto utile per dissipare le critiche dei soliti detrattori, “profeti di sventura”, che stanno in agguato per banalizzare il magistero di Papa Francesco che, nella sua illuminata coscienza magisteriale, con coraggio ha messo fine a diatribe irrisolte circa l’identità e la missione dei Laici nella Chiesa. 

Il documento espone con determinazione che il catechista è un chiamato da Dio, presenta una sua vocazione specifica nella Chiesa, ha un suo ruolo ministeriale nell’insieme dei vari ministeri e non scimmiotta il ministero dei chierici o dei religiosi, anzi mette in guardia esplicitamente da ogni forma nefasta di clericalizzazione. Per questa ragione, il testo del documento riprende e amplifica il magistero di “Evangelii gaudium” (2013). In sintesi, il Motu proprio è una vera manna in un deserto che certamente fiorirà abbondantemente, grazie al coraggio di Papa Francesco.

Quali le iniziative, i corsi di formazione, gli eventuali master per preparare i catechisti a questi nuovi compiti?

La questione della formazione del Catechista, Ministro istituito con mandato episcopale, dovrà attendere le Linee guida che saranno decise dalle singole Conferenze episcopali delle Chiese particolari. Tuttavia, possiamo dedurre dal conciso testo del n. 8, il Motu proprio indica che non possono mancare le seguenti aree: formazione biblica, teologica, pastorale e pedagogica. 

Rispetto alla formazione teologica per i candidati al ministero ordinato, la formazione del Catechista ministro istituito deve sostanziarsi di esperienze pratiche oltre che di studio teologico. L’esperienza di vita del catechista entra a pieno titolo come prerequisito di base per accedere a una formazione integrale e inclusiva. 

L’Istituto Teologico San Tommaso di Messina con il suo Centro di pedagogia religiosa offre da più di 40 anni un ciclo di specializzazione in catechetica con caratterizzazione metodologica soprattutto nel settore della catechesi liturgica e nella comunicazione evangelizzatrice. 

Attualmente si sta avviando un Master universitario in Catechesi liturgica: Musica, arte sacra e turismo religioso per mediare nelle tante necessità pastorali delle Chiese particolari. Inoltre, è allo studio un curricolo speciale per la formazione specifica ai ministeri laicali, ivi compresa la formazione dei catechisti istituiti.

Intervista a cura di Antonio Gaspari 
Direttore Orbisphera
www.orbisphera.org

31 maggio 2021 Indietro

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