Domenica 25 ottobre Bergoglio ha annunciato la nomina di 13 nuovi cardinali, accentuando il processo di
rinnovamento del Collegio Cardinalizio, l’organismo ecclesiale cui compete la responsabilità di eleggere il Papa.
Ecco un breve profilo dei nuovi cardinali.
Mons. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, già vescovo di Gozo. L’ho conosciuto personalmente in occasione di un pellegrinaggio in Terra Santa dei componenti del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa (settembre 2015). Eravamo nello stesso gruppo in visita ad una casa di suore nella zona palestinese. Insieme ai giovani volontari, le suore assistevano bambini e bambine con gravi disabilità, abbandonati dalle famiglie d’origine. Fu in quell’occasione che, di fronte ad una giovane suora che assisteva un bambino gravemente disabile, monsignor Grech si commosse. Non avevo mai visto un vescovo piangere di fronte a un gesto di tale tenerezza.
Mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Mons. Semeraro ha conosciuto Bergoglio in occasione di alcuni corsi che seguiva alla Pontificia Università Lateranense. Da allora ha tenuto i contatti con Bergoglio fino a quando il cardinale argentino non è diventato Pontefice. Papa Francesco ha confidenza e fiducia nei confronti di Semeraro ed è per questo che lo ha nominato prima segretario del Consiglio dei Cardinali per la Riforma della Curia e adesso cardinale e prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Mons. Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali (Rwanda). La sua storia è singolare e drammatica. Tutti i membri della sua famiglia sono stati uccisi durante la guerra del 1994, tranne un fratello, che vive attualmente in Italia. È stato ordinato sacerdote l’8 settembre 1990 da San Giovanni Paolo II, in occasione della visita pastorale del Pontefice in Rwanda. Dopo l’ordinazione ha ricoperto molti incarichi di professore e rettore in università e seminari. Papa Francesco l’aveva già nominato arcivescovo di Kigali. Intervistato da “Vatican News”, ha dichiarato: «È stata una grande sorpresa per me. Non me l’aspettavo. Non avevo mai sognato di diventare cardinale. Io amo il Signore e ho dedicato la mia vita a lavorare per lui. Essere un cardinale mi darà l’opportunità di lavorare molto di più per il Signore. Ringrazio molto il Santo Padre per avermi affidato questo ufficio».
Mons. Wilton D. Gregory, arcivescovo di Washington. Una nomina incredibile: si tratta del primo cardinale di origine afroamericana che viene nominato nella storia della Chiesa. Ordinato sacerdote il 9 maggio 1973 per l’arcidiocesi di Chicago, brillantissimo come studente e professore, ha mostrato doti eccellenti nell’attività pastorale. Arcivescovo metropolita di Atlanta (Georgia) e di Washington, è stato presidente, vicepresidente e membro del Comitato amministrativo della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. Il neo cardinale è noto anche per essere stato tra i pochi ad aver avuto il coraggio di criticare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per aver cercato di strumentalizzare la religione cristiana durante una visita al santuario Giovanni Paolo II di Washington.
Mons. Jose F. Advincula, arcivescovo di Capiz (Filippine), è stato membro della Commissione per la dottrina della fede e della Commissione per le popolazioni indigene.
Mons. Celestino Aós Braco, O.F.M. Cap., arcivescovo di Santiago de Chile (Cile), sta cercando di risanare la Chiesa cilena particolarmente colpita dallo scandalo pedofilia e dai legami dei prelati con la dittatura di Augusto Pinochet.
Mons. Cornelius Sim, vescovo di Puzia di Numidia e vicario apostolico di Brunei, si è laureato in ingegneria alla Dundee University in Scozia. Ha conseguito un master in teologia presso l’Università francescana di Steubenville, Ohio, e il 26 novembre 1989 è stato ordinato sacerdote. Dopo aver lavorato in diverse parrocchie, nel 1995 è stato nominato vicario generale del Brunei e il 21 novembre 1997 prefetto apostolico. Il 20 ottobre 2004 San Giovanni Paolo II ha elevato la Prefettura di Brunei al rango di Vicariato Apostolico e lo ha nominato come primo vicario apostolico assegnandogli la sede vescovile di Puzia di Numidia. In Brunei il 67% degli abitanti è di religione islamica, i cattolici sono 21mila su una popolazione complessiva di 347mila persone.
Mons. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino (Italia). Nato a Roma, è stato parroco nei quartieri di periferia di Tor Bella Monica e del Prenestino. Già segretario della Commissione episcopale della CEI per le migrazioni, il 6 maggio 2019 papa Francesco lo ha nominato arcivescovo della diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino.
Fr. Mauro Gambetti, O.F.M. Conv., custode del Sacro Convento di Assisi. Una delle nomine più impreviste. Dopo la laurea in ingegneria meccanica presso l’Università di Bologna, ha iniziato il suo cammino nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Appena ordinato presbitero ha ricoperto l’incarico di animatore della pastorale giovanile e vocazionale per l’Emilia-Romagna e, dal 2005 al 2009, anche quello di responsabile e animatore della comunità religiosa. Nel 2013 è stato eletto custode generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi e vicario episcopale per la pastorale della Basilica Papale di San Francesco e degli altri luoghi di culto retti dai Frati Minori Conventuali nella medesima diocesi. Riconfermato come custode generale, è stato eletto presidente della Federazione Intermediterranea dei ministri provinciali dei Frati Minori Conventuali.
Quattro i cardinali ultraottantenni non elettori in un eventuale conclave:
Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap., predicatore della Casa Pontificia di elevatissimo spessore spirituale ed umano. Ha predicato durante i pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e papa Francesco. Le sue prediche e i suoi libri sono stati stampati in tutto il mondo. Oltre ai volumi storici sulle origini cristiane, sulla Cristologia dei Padri e la Pasqua nella Chiesa antica, ha pubblicato numerosi libri di spiritualità, frutto della sua predicazione alla Casa Pontificia, tradotti in una ventina di lingue.
Mons. Enrico Feroci, parroco di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva. Noto per il suo rigore e la sua onestà, è stato direttore della Caritas di Roma e presidente della fondazione antiusura “Salus Popoli Romani”. Ha presieduto la Cooperativa Roma Solidarietà, ente gestore dei servizi promossi dalla Caritas di Roma, ed è stato Consultore del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti.
Mons. Silvano M. Tomasi, arcivescovo di Asolo, nunzio apostolico, sacerdote della Congregazione dei Missionari di San Carlo - Scalabriniani, già direttore fondatore del “Center for migration studies”, ha fondato e curato la rivista trimestrale “International migration review”. È stato superiore provinciale della sua Congregazione religiosa. Dal 1983 al 1987 ha ricoperto il ruolo di direttore dell’Ufficio della pastorale per i migranti e i rifugiati (PCMR) della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (NCCB/USCC). Il 10 giugno 2003 è stato nominato osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), incarico ricoperto fino al 13 febbraio 2016. Il 9 aprile 2016 papa Francesco lo ha nominato membro del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace (oggi Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale).
Mons. Felipe Arizmendi Esquivel, vescovo emerito di San Cristobal de Las Casas (Messico), sacerdote, professore, rettore. Gran parte della sua vita è stata dedicata alla pastorale vocazionale, non solo in Messico. Nel triennio 1986-1989 ha presieduto la Organización de Seminarios de América Latina e in seguito ha lavorato come esperto nel Departamento de Vocaciones del CELAM (Conferenza Episcopale dell’America Latina).
Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
www.orbisphera.org