Il terzo Report con i risultati relativi all’utilizzo dell’ossigeno ozono per curare i malati di Covid-19 conferma che l’ozonoterapia si sta rivelando efficace nel debellare il coronavirus.
Gli ospedali in oggetto hanno praticato l’ossigeno ozono secondo il protocollo di cura della SIOOT, che è stato preventivamente presentato all’Istituto Superiore di Sanità.
La SIOOT è stata la prima associazione scientifica che ha ipotizzato l’utilizzo dell’ossigeno ozono per curare le persone colpite dal Covid-19, ed è quella che più si è prodigata per fornire macchinari e protocollo di cura agli ospedali in cui è in corso la sperimentazione.
Quello della SIOOT è il primo protocollo medico proposto in Italia per la cura dei pazienti affetti dal virus Covid-19.
I pazienti trattati con ossigeno ozono secondo il protocollo SIOOT sono stati 73, di cui 49 non intubati e 24 intubati e in terapia intensiva.
Dei 49 pazienti non intubati 46 sono migliorati significativamente dopo aver praticato cinque sedute di ossigeno ozono terapia, mentre 3 sono deceduti perché erano in condizioni così gravi che non c'è stato neanche il tempo di portarli in terapia intensiva e di somministrare loro il ciclo completo di ozono.
Ciò significa che il 94% dei 49 pazienti non intubati trattati con ossigeno ozono ha avuto effetti benefici quali:
- miglioramento delle condizioni generali;
- normalizzazione della temperatura corporea;
- riduzione della Proteina C reattiva (PCR);
- miglioramento della saturazione e riduzione del supporto di ossigeno;
- normalizzazione della funzione renale (creatinina);
- aumento dei leucociti;
- normalizzazione dei livelli di linfociti T, segno di una significativa risposta immunitaria.
I 24 pazienti intubati hanno presentato i seguenti esiti clinici dopo il trattamento con ossigeno ozono:
- 20 sono migliorati notevolmente (84%);
- 15 sono già stati estubati (63%);
- 5 sono migliorati ma sono ancora intubati (21%);
- 4 sono deceduti (16%).
In termini complessivi, su 73 pazienti trattati con ossigeno ozono il 91% è migliorato notevolmente ed il 9% è deceduto.
I 7 pazienti che hanno avuto esito infausto erano in condizioni gravissime, con sovrainfezione batterica, shock septico, embolia polmonare e miocardite, al punto che non è stato nemmeno possibile sottoporli al ciclo completo di ossigeno ozono.
Secondo il prof. Luigi Valdenassi, presidente della SIOOT e cofirmatario del Report con il prof. Marianno Franzini, «il dato immediatamente rilevabile è che l’ossigeno ozono terapia, applicata con il protocollo SIOOT, è efficiente al 100% sui pazienti Covid in fase 1 e 2, cioè prima dell’intubazione».
«Questi dati confermano – ha aggiunto Valdenassi – che, se si praticasse l’ozonoterapia sui pazienti positivi o aventi sintomi che si trovano in isolamento a casa, l’ossigeno ozono potrebbe debellare il virus e interromperne la diffusione».
«Un altro dato interessante – ha sottolineato il presidente della SIOOT – è che la disattivazione del virus da parte dell’ozono avviene in maniera rapida: cinque sedute di ossigeno ozono terapia sono sufficienti per debellare l’infezione da coronavirus».
Valdenassi ha concluso con una domanda: «Cosa c’è di meglio di una pratica medica economica, senza nessun rischio o effetto collaterale, facile da praticare, che può salvare la vita ad un enorme numero di persone, debellare l’epidemia a far ripartire in sicurezza le attività economiche? Perché non provare?...».