Abbiamo i primi dati circa l’utilizzo dell’ossigeno ozono sui pazienti colpiti dal virus Covid-19.
Dal primo report di uno dei 17 ospedali dove si sta praticando l’ozonoterapia secondo il protocollo della SIOOT (Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia), 10 pazienti in condizioni gravi o gravissime hanno avuto un miglioramento rapido e decisivo.
Dopo appena 5 sedute di trattamento, dei 5 intubati uno è migliorato al punto tale da essere estubato e gli altri stanno migliorando significativamente.
Il paziente in condizioni meno gravi, dopo poche sedute di Ossigeno Ozono Terapia, è guarito ed è tornato a casa.
L’unico deceduto del gruppo era in condizioni ampiamente compromesse, gli è stata praticata l’ozonoterapia come tentativo estremo, ma non c’era più nulla da fare.
Nella relazione tecnica i medici hanno scritto che, dopo 5 trattamenti con Ossigeno Ozono Terapia come da protocollo SIOOT, i pazienti stanno tutti molto meglio.
Dopo aver praticato l’Ossigeno Ozono Terapia, i medici hanno riscontrato le seguenti evidenze:
- un miglioramento generale delle condizioni cliniche;
- una normalizzazione della temperatura corporea (i pazienti sono cioè sfebbrati);
- una riduzione della Proteina C Reattiva (PRC);
- una normalizzazione della frequenza cardiaca;
- un miglioramento della saturazione e riduzione del supporto di ossigeno;
- una normalizzazione della funzione renale (creatina).
Per meglio comprendere il significato di questi dati, abbiamo intervistato il prof. Marianno Franzini, presidente di SIOOT International e promotore del protocollo di cura insieme al prof. Luigi Valdenassi e alla SIOOT.
Secondo Franzini, il dato più rilevante è che i miglioramenti, oltre ad essere notevoli, sono avvenuti in soli 5 giorni di terapia.
Per una più attenta valutazione, Franzini ha chiesto il parere di quattro colleghi direttamente impegnati nella cura dei pazienti affetti da Covid-19, e tutti hanno confermato che si tratta di risultati molto importanti, perché nessuna tra le persone colpite da Covid-19 ha avuto un miglioramento così veloce e così stabile come quello che si è avuto nei pazienti trattati con l’ossigeno ozono.
«Una dottoressa che sta trattando i malati di Covid-19 – ha dichiarato Franzini – mi ha rivelato che nessun protocollo di cura sta dando gli stessi risultati dell’ozonoterapia».
Alla domanda su quali sono le ragioni per cui l’Ossigeno Ozono Terapia è così efficace, Franzini ha spiegato che, dalle autopsie dei deceduti a causa del Covid-19, risulta che il virus attacca subito il microcircolo causando una disseminata trombosi. Ed è proprio lì che, insieme all’effetto antivirale, l’ossigeno ozono è ancora più decisivo proprio perché riattiva e rafforza il microcircolo.
«Considerando la bontà di questi primi dati, sarebbe importantissimo – ha sottolineato Franzini – fare in modo che l’ozonoterapia venisse praticata all’inizio, quando il tampone si rivela positivo, in modo che i pazienti possano essere curati prima che le loro condizioni si aggravino, riuscendo così ad evitare il ricovero in ospedale».
Intervista a cura di Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
www.orbisphera.org