La cultura
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Biennale di arte sacra: in Costa Azzurra la prima edizione

L’arte è vita. Un concetto declinato in varie forme da oltre duecento artisti provenienti da tutto il mondo. 

Così si presenta al pubblico la prima edizione della “Biennale di arte contemporanea sacra”, inaugurata lunedì 1 ottobre dalla sua fondatrice, Liana Marabini, alla presenza di artisti, giornalisti ed esperti. 

La mostra d’arte è ospitata all’interno del Grand Hotel des Ambassadeurs a Mentone (Francia), dove sono stati organizzati per tema sei spazi diversi, tra cui una prestigiosa sezione dedicata ai grandi artisti, con opere di Basquiat, Kounillis, Chagall, Rauschenberg, Fontana, Cocteau, Dalì, Calder, Harins. Non mancano anche nomi illustri del panorama internazionale contemporaneo, come Banksy, Damien Hirst e Daphne du Barry.

L’arte come ode alla vita

Ispirandosi al tema di questa prima edizione intitolata “Ode alla vita”, ben 214 opere sono state selezionate ed esposte. In occasione della conferenza di apertura, Liana Marabini ha dichiarato: “La vita è un dono di Dio, il più bello di tutti. La vita occupa tutta la nostra esistenza, mentre la morte è solo un istante, quello finale. Dobbiamo perciò omaggiare la vita in tutti i modi e l’arte è il modo più bello di ringraziare Dio”.

Il Comitato d’onore della Biennale è presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi (Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura) ed è composto da varie personalità di spicco, come il principe Nikolaus von Liechtenstein e Jean-Claude Guibal, sindaco di Mentone e Presidente della CARF (Communauté de l’Agglomération de la Riviera Française). 

Biennale di arte contemporanea sacra: le opere

L’esposizione include sculture, film, musiche e allestimenti architettonici. Un vero viaggio nell’arte contemporanea che comincia sin dal giardino d’ingresso dell’Hotel des Ambassadeurs, dove, in occasione dell’inaugurazione, è stata svelata al pubblico una scultura monumentale in bronzo intitolata “Notre-Dame des Innocents” realizzata dall’artista olandese Daphné du Barry e ispirata al tema portante dell’evento: l’ode alla vita. La statua rappresenta una Madonna addolorata dalla presenza di bambini posti ai suoi piedi. Si tratta di fanciulli mai nati e quindi strappati alla vita, come dimostrano i rilievi dei cordoni ombelicali. Una rappresentazione che manifesta un chiaro messaggio dell’artista, la quale ha confidato a Orbisphera di essersi ispirata alla Madonna nella realizzazione dell’opera, finanziata dalla fondatrice della mostra. 

La Biennale sarà aperta al pubblico, in forma gratuita, fino al 31 ottobre e accoglierà visitatori provenienti dai vari continenti. Le forme d’arte esposte contemplano vari temi, tra cui quello della lotta tra la fede e il male presente nell’olio su tela “L’arcangelo Michele vincitore del drago” dell’artista Hugo Bogo, il quale ha spiegato a Orbisphera il messaggio dell’opera, ricca di riferimenti allegorici.

“In questo dipinto – ha detto Hugo Bobo – ho voluto rappresentare un momento particolare dell’Apocalisse, quello in cui l’Arcangelo Michele cattura il drago con una catena, che occupa la parte centrale, mentre la narrazione è sviluppata in senso verticale. Sopra l’arcangelo è raffigurata la Vergine di Guadalupe regina del Paradiso e, nella parte superiore del dipinto, è presente la Santissima Trinità”. 

L’ode alla vita si manifesta anche attraverso le forme spettacolari della natura come, ad esempio, quella della razza: un pesce che ha ispirato il noto artista e cioccolatiere parigino Parick Roger, il quale, partendo da una prima scultura in cioccolato, ha voluto riprodurla in alluminio. Il risultato è una rappresentazione di 130 chili che conserva però uno spessore sottile, tipico del cioccolato. Con quest’opera, l’artista ha voluto “passare dall’effimero all’eterno grazie alle proprietà dell’alluminio”. 

Patrick Roger ha dichiarato a Orbisphera: “Nel mio lavoro di cioccolatiere cerco sempre di raggiungere l’eccellenza. Per questo realizzo la struttura in cioccolato, poi applico l’elastomero e successivamente il cemento. In questo modo ottengo il modello per la fonderia dell’alluminio”. Ed ha aggiunto: “Grazie alla mia tecnica posso creare delle sculture molto grandi utilizzando materie prime che, pur essendo molto diverse fra loro, mi consentono di esprimere la mia creatività”.

Claudio Ianniello

04 ottobre 2019 Indietro

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